La psicoterapia ha origine dalle aspettative e dal lavoro del paziente, che sotto la guida del terapeuta, compone le varie parti e l'arricchisce di dettagli preziosi rendendola unica.

Il mio approccio

Il mio lavoro consiste nella consulenza, diagnosi, sostegno psicologico e psicoterapia a singoli, coppie e famiglie.

Il mio approccio si basa su teorie e tecniche validate scientificamente che ho acquisito nel corso della mia esperienza di studio e lavorativa.

Tre tipi di trattamento influenzano principalmente la mia metodologia: la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la terapia metacognitiva interpersonale e l'EMDR (vedi sotto).

La base fondamentale del mio lavoro comprende una collaborazione attiva e partecipativa al fine di costruire un percorso individualizzato, basato sulla richiesta ed esigenza della persona, della coppia o della famiglia.

Psicoterapia cognitivo-comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentale è nata negli anni '80 dall'integrazione delle terapie comportamentali (focalizzate sul comportamento) e di quelle cognitiviste (focalizzate sui processi mentali)*.

La psicoterapia cognitivo comportamentale è stata studiata attraverso numerose ricerche e la sua efficacia è riscontrata nel trattamento di disturbi psicopatologici*.

Si tratta di una terapia direttiva, focalizzata sul problema presente e orientata al raggiungimento di un obiettivo condiviso. Il fulcro centrale consiste nel cambiamento delle distorsioni cognitive e dei comportamenti ad essi associati con lo scopo di migliorare il proprio benessere e acquisire strategie di coping funzionali.

Terapia metacognitiva interpersonale

La terapia metacognitiva interpersonale è un intervento terapeutico sviluppato negli anni '90 dal Terzo Centro di psicoterapia cognitiva di Roma.

Tale modalità di intervento è sostenuta da pubblicazioni che ne dimostrano l’efficacia nei disturbi di personalità*.

La terapia metacognitiva interpersonale si basa sulla teoria che la metacognizione, ossia l'insieme delle abilità che consentono di riflettere sui propri stati mentali e quelli degli altri, risulta carente nei pazienti con disturbi di personalità. Pertanto, il riconoscimento degli stati mentali propri e altrui favorisce la gestione di dinamiche relazionali disfunzionali e la sperimentazione di strategie di regolazione emotiva più soddisfacenti.

EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing)

L'EMDR è un intervento psicoterapeutico sviluppato nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro*.

Nel corso degli anni è stato validato da numerose ricerche e approvato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per il trattamento del disturbo da stress post-traumatico*.

L'EMDR consiste nell'elaborazione dei ricordi traumatici o particolarmente stressanti attraverso l'utilizzo di movimenti oculari o alternati.

Riferimenti bibliografici

  • Melli G. & Sica C. (2018) Fondamenti di psicologia e psicoterapia cognitivo-comportamentale. Erickson.

  • Woods D. W. & Kanter J.W. (2016) Disturbi psicologici e terapia cognitivo comportamentale. Edizione italiana a cura di R. Anchisi & S. Stefanini Franco Angeli.

  • Di Maggio G., Semerari A. (2003) I disturbi di personalità. Modelli e trattamento. Stati mentali, metarappresentazione, cicli interpersonali. Editori Laterza.

  • Di Maggio G., Montano A., Popolo R., Salvatore G. (2013) Terapia metacognitiva interpersonale dei disturbi di personalità. R. Cortina.

  • https://emdr.it/index.php/emdr/

  • https://emdr.it/wp-content/uploads/2014/07/assessment-e-stress.pdf

  • Shapiro, F. (1989). Efficacy of the Eye Movement Desensitization procedure in the treatment of traumatic memories. Journal of Traumatic Stress, 2(2), 199–223.